Era nell’aria, adesso è ufficiale: anche Universal Music ha raggiunto l’accordo con Apple per entrare a far parte della piattaforma iCloud studiata da Steve Jobs e dal suo team per offrire musica in streaming agli utenti.
L’azienda di Cupertino si è dunque aggiudicata i “sì” delle principali major della musica internazionale, garantendosi un duplice vantaggio su avversari interessanti all’ambito cloud come Google ed Amazon:
- Visibilità in termini promozionali;
- La certezza legale, tramite autorizzazione, di poter trasmettere in streaming musica coperta dai diritti delle major;
Indiscrezioni circolano anche sui particolari del contratto tra Apple e Universal, con il 30% dei ricavi che andrebbe alla Mela, il 58% destinato alle major e il restante che finirebbe invece nelle tasche dei publisher.
Una formula “standard” questa studiata a Cupertino, da dove però non arrivano novità riguardanti il costo del servizio iCloud. Si parla di canoni mensili, ma saranno certamente varie le possibilità messe sul piatto dalla società di Steve Jobs.
Il discorso finisce sempre lì, al WWDC 2011 di San Francisco. Qui Apple presenterà iCloud, assieme ai sistemi operativi Mac OS X 10.7 Lion e iOs5.